Il programma Di Amedeo Raffi candidato a guidare la Toscana del Pugilato

A settembre torneremo nuovamente a votare per il Consiglio regionale toscano della Federazione Pugilistica Italiana poiché il Presidente Ghirlanda rassegnando le dimissioni ne ha provocato il decadimento nella sua interezza; rimangono in piedi i delegati Atleti e Tecnici che, in appendice all’assemblea elettiva, sceglieranno i loro rappresentanti in seno al Consiglio. Ricordo che il Presidente uscente Giuseppe Ghirlanda ha rassegnato le dimissioni a causa del proprio rifiuto al riconoscimento delle regole statutarie che normano le procedure di elezione relative alle cariche testé menzionate poiché in sede di Consiglio pretendeva l’avvallo della sua tesi, ampiamente smentita dalla Corte di Giustizia, volta al rinnovo anche di tali cariche. Per tutto quanto sopra premesso è evidente che l’espressione chiamiamola ”politica” realizzatasi con le elezioni dei delegati dei tecnici e degli atleti rimane  immutata per tutto il quadriennio olimpico. Ho posto l’accento sulla questione per evidenziare l’incomprensione con cui si sono svolte le elezioni dei delegati che hanno dato origine alla cospicua maggioranza a me favorevole e in virtù di ciò chiedo il rinnovamento del Consiglio regionale per consentire la realizzazione di una struttura moderna in grado di lavorare in sinergia sia con la Federazione sia con i comitati più illuminati che da tempo si prodigano per incentivare un’attività giovanile ed elitaria che qualifichi la nostra regione. In occasione della precedente votazione presi l’impegno che, in caso di una mia vittoria elettorale, la sede del Comitato Regionale Toscano della Federazione Pugilistica Italiana sarebbe rimasta a Firenze pertanto, qualora si avveri quanto da me auspicato, confermo e ribadisco tale impegno poiché avrei la possibilità di lavorare con personale dipendente e volontario efficiente e molto preparato che svolge il suo compito egregiamente; rivolgendo la mia attenzione a loro, uno dei miei obbiettivi sarà quello di semplificare, ove possibile, gli iter burocratici al fine di alleviare l’impegno di queste preziose figure e agevolare le Società della regione sperimentando anche un coinvolgimento significativo dei Delegati Provinciali. Ciò premesso, preciso che all’apice della piramide di questa splendida attività che si chiama PUGILATO c’è e ci sarà sempre il Pugile poiché questo protagonista, da qualsiasi parte provenga, è patrimonio e fulcro del nostro sport. Ho sempre applicato tale modus operandi nei 45 anni trascorsi (anche se non continuativi) della mia attività volontaria e gratuita, mosso da quella passione che ci accomuna; la gratificazione, pertanto, proviene dalla verifica del proprio contributo alla crescita di una gioventù più sana e consapevole dei propri mezzi fisici ed intellettuali. Considerato anche il momento di grave crisi economica non mi metterò ad enunciare programmi impossibili ma, insieme a voi, cercherò di individuare quei meccanismi che ci permetteranno di far crescere sia numericamente che qualitativamente, rendendoli competitivi in campo nazionale, i settori  scool boys, junior e youth. Per quanto riguarda il settore  dei pugili elite III serie vi è il torneo Etruria, lodevole iniziativa da mantenere e sostenere con la verifica di un’auspicabile trasformazione in un campionato vero e proprio come avviene in altre regioni. Altro obbiettivo da raggiungere è quello della crescita del massimo settore elitario per renderlo all’altezza dei maggiori impegni nazionali, incrementando sia il numero di combattimenti che le esperienze di allenamento con lo svolgimento di stages periodici necessari per arricchire l’esperienza anche dei loro maestri. Il sottoscritto riserverà il massimo interesse al settore giovanile che già risulta ben strutturato e, poichè tutto può essere oggetto di verifiche e migliorie, saranno sempre benvenuti i possibili suggerimenti dei tecnici che alimentano con il loro impegno questo settore. Di particolare interesse è anche il settore amatoriale che non deve essere valutato soltanto come elemento di business, ma come possibilità di mantenimento dell’ attività di formazione dei nostri agonisti, anche se per adesso essa è meno redditizia dal punto di vista finanziario. Un’altra delle mie priorità è quella costituita dalla consapevolezza di tutte le società della Regione affinché sentano il Comitato come casa propria e quindi siano informati in tempo reale sugli atti prodotti come già sta facendo la Federazione Pugilistica Italiana con la comunicazione immediata dei propri. La Toscana, nell’ambito del pugilato, viene presentata come un’isola felice dove tutto va bene, dove siamo i primi della classe nell’applicazione e nel rispetto delle norme mentre io questa situazione idilliaca non la vedo proprio: sempre più spesso devo constatare che fra le varie componenti vi è tensione ancorché propensione alla lite furibonda che sfociano nella produzione di svariate querele, denunce e deferimenti. Vorrei ricordare come nel mosaico dell’attività pugilistica siano presenti varie componenti con ruoli diversi: ma soni i pugili i protagonisti principali poiché senza il loro impegno nessuno di noi sarebbe qui; ci sono i maestri che vivono quasi in simbiosi con loro atleti; fra i pugili e i loro maestri vi è un cordone ombelicale che a volte desta persino scalpore.Ci s ono i dirigenti societari, oggi molto pochi purtroppo, che mettono a disposizione il loro tempo e denaro solo per amore di questo sport, scontrandosi più volte con pastoie burocratiche impensabili e ci sono gli ufficiali di servizio: arbitri giudici, commissari di riunione, medici e annunciatori che cito per ultimi non perché meno importanti, ma solo perché temporalmente inseriti quando la macchina ha già fatto il suo percorso. Una sinergia di queste forze, con il rispetto reciproco delle parti in campo, potrebbe riportare tranquillità nello svolgimento delle funzioni complementari di tutti. Invadere il ruolo che istituzionalmente spetta ad altri porta scompiglio e malumore quindi è importante ricordare le competenze assegnate dai regolamenti vigenti in modo che ciascuno possa svolgere con tranquillità il proprio compito. E’ giunto il momento di ricreare quel clima di rispetto reciproco fra dirigenti di società che tra mille problematiche si prodigano nell’organizzazione delle varie manifestazioni, linfa vitale di questa disciplina, tecnici che con il loro impegno tengono in vita questo sport e arbitri, anche loro lodevoli volontari, che spesso si espongono in prima persona per l’applicazione delle regole, commissari di riunione che si caricano di responsabilità mossi dalla medesima passione che ci accomuna e i pugili che si mettono in gioco vincendo le resistenze che attanagliano lo stomaco mentre salgono le scalette del ring. Le problematiche sopra esposte altro non sono che assenza di equilibrio ed armonia. La soluzione, pertanto, risiede in un tavolo comune dove il protagonista principale è la COMUNICAZIONE che deve essere incentrata sul rispetto reciproco e sull’equilibrio dei ruoli dei vari partecipanti ancorché improntata a sobrietà e fair play in ogni momento della nostra vita sportiva al fine di raggiungere una chiarificazione cui potrà seguire la tranquilla collaborazione fra soggetti che, in ruoli diversi, sono uniti in questo grande amore. Concludo chiedendovi suggerimenti e proposte per definire un programma condivisibile, rapportato alle attuali difficoltà economiche. In attesa di una vostra sincera espressione di pensiero su quanto esposto saluto cordialmente e vi presento la mia squadra: Franco Franchini Consigliere in quota Società, Luciano Nigro Consigliere in quota Società,Emilio Pisani Consigliere in quota Tecnici, Achille Cocco Consigliere in quota atleti.